RSA – L’assistenza residenziale agli anziani in Italia: alcune considerazioni per le politiche post-COVID-19

RSA – L’assistenza residenziale agli anziani in Italia: alcune considerazioni per le politiche post-COVID-19

Luglio 29, 2022 0 Di admin

Abstract

In Italia, la pandemia di COVID-19 e la morte di molti anziani hanno messo in evidenza la disomogenea distribuzione territoriale delle case di riposo, che ha amplificato la diffusione e la gravità della pandemia. Applicando un modello OLS pooled alle regioni italiane, nel periodo 2010-18, indaghiamo i fattori di domanda, le forze di mercato e i driver istituzionali della distribuzione spaziale dell’assistenza residenziale per anziani. Utilizzando un approccio a grana fine che considera elementi specifici regionali e legati all’età e al contesto di mercato, che possono ridurre o aumentare la pressione sui governi regionali per fornire assistenza formale, scopriamo che le risorse finanziarie e la disponibilità di donne disoccupate come potenziali caregiver spiegano la distribuzione della spesa meglio dei bisogni sanitari degli anziani. Di conseguenza, la spesa si concentra nelle regioni più ricche e finanziariamente autonome e non è congruente con la distribuzione della cronicità, dei fattori di salute e fragilità o del reddito degli anziani. Queste criticità dei servizi di assistenza agli anziani fragili, legate a una governance fortemente decentralizzata e a un’offerta frammentata e orientata al mercato, potrebbero essere affrontate solo con una riforma nazionale.

Introduzione

La distribuzione territoriale delle case di riposo – o strutture di assistenza a lungo termine (LTCF)- in Italia mostra un gradiente che va dal Nord al Sud del Paese, con grandi differenze all’interno delle stesse aree geografiche. Le Regioni del Centro-Sud hanno in media meno di cinque posti letto ogni 100 persone non autosufficienti di età superiore ai 75 anni, mentre le strutture delle Regioni del Nord raggiungono i 25 posti letto [1]. Questa peculiare distribuzione spaziale è venuta alla ribalta durante la pandemia COVID-19, che ha causato la morte di molti residenti nelle case di riposo [2,3,4]. Sebbene altri fattori (il momento in cui il virus arriva e la sua incidenza sul territorio) contribuiscano a spiegare l’impatto territoriale della pandemia COVID-19, la presenza di case di cura sembra essere cruciale per la sua diffusione e gravità. L’elevato rischio di trasmissione della COVID-19 nelle LTCF mette in gioco la vita dei pazienti ricoverati, aumentando al contempo il rischio di diffusione del virus nella comunità e di aggravamento dell’infezione. In Italia, la distribuzione dei casi di COVID-19 e il numero di posti letto in strutture residenziali per anziani di età superiore ai 65 anni mostrano una relazione lineare, monotonamente crescente e statisticamente significativa, sia nella prima (Fig. 1a) che nella seconda ondata.

RSA a Torino
RSA a Torino (Casa di riposo)

La RSA residenziale è il servizio principale per gli anziani fragili in Italia. È organizzata ed erogata a livello subnazionale e la sua componente sanitaria rientra tra i servizi essenziali che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini in base all’attuale quadro di devoluzione, che salvaguarda l’uguaglianza e compensa le differenze di capacità fiscale regionale attraverso contributi perequativi. Tuttavia, le preferenze regionali, le diverse esigenze e la progettazione e gestione del sistema sanitario introducono eterogeneità nei livelli di fornitura dei servizi.

Utilizzando i dati sulla spesa regionale forniti dal Ministero della Salute per gli anni 2010-18, analizziamo quali fattori guidano la distribuzione spaziale delle case di cura e ne stimolano la concentrazione in alcune aree piuttosto che in altre. Concentrandoci su una linea di spesa specifica – la spesa regionale per i servizi di assistenza sanitaria residenziale per una determinata fascia d’età (persone di età superiore ai 65 anni) – possiamo studiare l’eterogeneità tra le regioni in modo più dettagliato. Non abbiamo potuto impiegare il numero e le caratteristiche dei LTCF (numero di strutture, pazienti ricoverati, tipologie e qualità dei servizi) a causa della scarsità dei dati disponibili.

Il lavoro si aggiunge agli studi empirici ancora limitati sull’effetto delle determinanti della spesa sanitaria a livello regionale [8,9,10,11,12,13,14,15,16], mentre è originale per il suo focus sulla spesa sanitaria residenziale. Una parte della letteratura indica la devoluzione come il principale motore dell’eterogeneità spaziale della salute in contesti in cui i meccanismi per una maggiore responsabilità locale, la concorrenza tra le giurisdizioni, l’innovazione e la diffusione delle politiche, la mobilità regionale, l’assenza di aspettative di salvataggio, si inceppano e producono effetti indesiderati [8, 17, 18].

Continua…

Liberamente tratto e tradotto da https://link.springer.com/article/10.1007/s10198-021-01388-9